Nuova veste per la Chiesa di Santa Maria della Pace a Senigallia
Sabato 28 gennaio è stata celebrata la messa inaugurale della Chiesa Santa Maria della Pace, nella sua rinnovata veste ottenuta a seguito dei lavori di pulitura e decorazione a cura dei restauratori Daniel Salvador Patti e Andrea Ippoliti.
Gli interventi di manutenzione straordinaria richiesti dal consiglio parrocchiale avevano l’obiettivo di risanare le superfici interne mediante la ripulitura delle pareti e delle volte annerite dalla fuliggine e di rivalorizzare l’architettura neogotica dell’edificio e gli arredi interni con delle nuove decorazioni.
Il parroco don Paolo Gasperini ha avviato questo percorso fino alla fine del suo mandato, consegnandolo al nuovo parroco don Paolo Montesi, che l’ha proseguito. Infatti, i lavori sono iniziati nel Giugno 2016 e sono conclusi a Gennaio 2017.
Così la chiesa ha accolto una serie di interventi di ordine stilistico, cromatico e di simbologie che l’hanno portata ad essere meglio fruibile come luogo di preghiera e riflessione oltre alla sostanziale nuova luce che l’intera struttura emana.
Sono state evidenziate le lesene degli archi a ogiva, le strombature delle finestre e il rosone. Al colmo degli archi ogivali sono state inserite pittoricamente delle chiavi di volta che accolgono alcuni simboli scelti dai sacerdoti e dalla comunità: le prime tre chiavi di volta della navata sono state decorate con i simboli delle tre virtù teologali – fede, speranza e carità – mentre le quattro chiavi di volta centrali illustrano le altrettante virtù cardinali – prudenza, giustizia, fortezza e temperanza –. Nelle arcate dell’abside, invece, si evidenziano altri due simboli: la parola di Dio e l’eucaristia. Alla base delle quattro colonne della crociera si possono apprezzare ora delle raffigurazioni evangeliche sui quattro pilastri della pace citati nell’enciclica “Pacem in terris” del beato Papa Giovanni XXIII: verità, giustizia, amore e libertà.
Gli interventi hanno anche riguardato la rivalorizzazione dei bassorilievi della Via Crucis, l’organo, l’ambone, il tabernacolo, il crocefisso e l’altare.
“La Chiesa come edificio – ha detto Don Paolo Gasperini alla messa d’inaugurazione – deve essere la rappresentazione della Chiesa dei fedeli: che il suo abbellimento altro non sia che un riflesso della bellezza della fede e dei rapporti di chi la frequenta”.