LA METAFISICA DEL TAPPETO
Incontro pubblico a cura del prof. Andrea Ippoliti
Quando entriamo su un tappeto inseriamo il nostro essere, la nostra vita,
in un non luogo in cui entriamo in contatto con quanto gli uomini
hanno simboleggiato in forme iconiche e colori la vita.
Il tappeto è un luogo di vita senza tempo, come la pittura metafisica
di De Chirico, Carrà, Morandi.
Un luogo metafisico fatto interamente a mano, con materiali esclusivamente naturali.
Quando entriamo nel rettangolo del tappeto sentiamo di farlo in modo reverenziale
perché percepiamo di trovarci all’interno di una parte di mondo protetta, specifica, evocativa.
Nella nostra cultura è divenuto sempre più raro imbattersi in questa esperienza,
ma quelle rare volte ancora viviamo quanto meno una sorta di attenzione a non sciupare il tappeto,
quasi meravigliandoci che un manufatto così prezioso possa essere calpestato.
Troviamo il tappeto per esaltare riti civili e religiosi e dare ad essi
la necessaria importanza rispetto ad altri fatti della vita.
Nelle nostre case il tappeto è sempre meno presente per vari motivi e
l’analisi di questi motivi può dirci della nostra cultura.
Sappiamo che il tappeto viene inventato dal medio oriente e oriente
e che i tappeti più belli sono quelli prodotti nella zona dell’antica Persia.
Sabato 7 dicembre, alle ore 18 presso la
galleria d’arte The Art Parlor
via Arsilli,61 a Senigallia
si parlerà e si sperimenterà tutto questo grazie alla sig,ra Mahnaz Ghamari e ad uno studioso di tappeti,
entrando nel metafisico mondo dei tappeti, dei suoi materiali, delle sue simbologie.
Scopriremo come il linguaggio figurativo del tappeto persiano è attuale e universale.
L’incontro è curato dal prof. Andrea Ippoliti.
Per la partecipazione, che è gratuita, è necessaria l’iscrizione attraverso il form: