Questa opera si ispira a quella eseguita
da Guido Reni nel 1636, conservata a Roma.
Di aspetto moderno, ma eseguita con tecniche antiche.
Il pregio dei materiali naturali unito alle capacità dell’artista,
origina un’opera di nuovissima bellezza,
densa di significati simbolici.
L’opera è stata eseguita per un’ispettrice della Polizia,
essendo l’Arcangelo Michele Patrono della Polizia.
Il Male, raffigurato dall’uomo-drago, è sottomesso dalla forza
dell’ Arcangelo Michele. La Luce del Bene è simboleggiata dalla
foglia oro 24 karati e dalla luce che la grafite assume quando viene
lucidata dalla pietra d’agata. La Luce è possibile solo
grazie alla preparazione naturale che costituisce
il fondo dell’opera
( gesso e caseina, proteina derivata dal latte).
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Di seguito le varie fasi d’esecuzione